fauna di Pandora

Introduzione:

La bellezza e la brutalità della fauna di Pandora continuano a deliziare gli umani e a confondere gli xenobotanici. Si prenda in considerazione lo Slinger, una bizzarra creatura che può, quasi letteralmente, perdere la testa quando è in cerca di cibo. Oppure la medusa pandoriana, una enorme creatura simile a quella terrestre che, però, fluttua nei cieli di Pandora come un palloncino. O il Thanator, un predatore alfa che potrebbe ridurre a più miti consigli il T-Rex al culmine del periodo Cretaceo. Le ossa di tutti gli animali di Pandora sono costituite da un composto in fibra di carbonio di origine biologica. Molti animali, per adattarsi all’atmosfera densa del satellite, hanno sviluppato un sistema respiratorio ad alto rendimento che incamera l’aria da un’apertura e la espelle da un’altra.

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La diversità biologica, della singola cellula al Na’vi senziente, è talmente vasta da essere paragonabile a quella della Terra nel periodo preindustriale. Tanto che alcuni animali di Pandora, simili a creature terrestri ormai estinte, possono essere considerati una specie di “finestra sul nostro passato biologico”. E, infatti, è sbalorditivo quanto questo mondo possa sembrare familiare – per dinamiche di gruppo, la presenza di carnivori ed erbivori, la struttura della catena alimentare  – e al tempo stesso alieno – per l’interfaccia neurale tra Na’vi e animali, le cellule simili a composti , l’ubiquità della luminescenza.  Con tutti i nostri predatori sul punto di estinguersi o già estinti, ci meravigliamo di fronte allo splendore degli artigli, delle corazze chitinose, dei denti di ossidiana e perfino delle mortali neurotossine. Per quei pochi, fortunati scienziati che hanno raggiunto Pandora, l’opportunità di osservare queste creature in prima persona è il coronamento della carriera. Per il resto di noi, sapere che queste creature esistono ancora è fonte di speranza.